Papa Francesco, prima del suo viaggio a Marsiglia per un incontro con gli episcopati mediterranei sulle migrazioni economiche e climatiche in Europa, ha criticato il “colonialismo economico” che sta danneggiando l’Africa. Ha sottolineato che la schiavitù e il colonialismo non sono solo eventi storici, ma problemi attuali che affliggono l’Africa, spesso ignorati dal mondo occidentale. Il Papa ha richiamato l’attenzione sul fatto che l’Occidente ricco spesso ignora il dramma dell’Africa, soprattutto in un momento in cui il continente affronta conflitti e un colonialismo economico.
Ha ribadito l’appello fatto durante il suo viaggio in Congo, esortando a smettere di soffocare l’Africa e trattarla come una miniera o un territorio da saccheggiare. Il cardinale Aveline ha aggiunto che la Chiesa sarà pragmatica sull’immigrazione e che è ingenuo pensare di poter accogliere tutti i migranti. Inoltre, l’antropologo Mariano Pavanello ha evidenziato che l’opinione pubblica spesso ha stereotipi e pregiudizi sull’Africa senza considerare la complessità storica dei movimenti migratori. Ha sottolineato il ruolo dell’Europa nella decrescita dell’Africa e ha evidenziato la complicità delle classi politiche africane nel commercio degli schiavi.
Pavanello ha anche sottolineato che la storia della schiavitù in Africa va approfondita per comprendere meglio il contesto storico e le responsabilità coinvolte. Ha affermato che solo attraverso la consapevolezza, la divulgazione e azioni politiche adeguate si potrà affrontare il crimine contro l’umanità rappresentato dalla schiavitù. Infine, è stato sottolineato che la storia della schiavitù in Africa è fondamentale per comprendere le forme contemporanee di questo fenomeno che ancora oggi influenzano la società e l’economia del continente.
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