I cugini ellenici hanno appena lanciato la piattaforma online per la registrazione nelle liste elettorali per il voto per corrispondenza. Leggermente in ritardo sulla tabella di marcia in confronto all’Italia, anche se l’iniziativa mira a semplificare il processo che consente ai cittadini greci di esercitare il proprio diritto di voto alle elezioni del Parlamento europeo e ai referendum nazionali.
Da questa procedura finora è escluso il voto per il parlamento nazionale, benché il sistema di mail-in si applichi a tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali che desiderano partecipare alle elezioni, indipendentemente dalla loro ubicazione all’interno o all’esterno dei confini del Paese. Un interessante sviluppo che, a dire del Ministro degli Interni, “rimuove tutte le barriere pratiche per l’esercizio del diritto di voto da parte dei nostri concittadini in Grecia e all’estero.”
Noi italiani sappiamo bene i problemi legati al voto postale per corrispondenza, come fotocopie di documenti in possesso ai patronati e le liste dove a votare sono anche i defunti. E per questo motivo, almeno il voto all’estero per i membri del Parlamento Europeo spettanti all’Italia si esercita presso i seggi istituiti dagli uffici consolari. Il fatto sta che ora, sul diritto di voto alle elezioni europee, i greci sono ora avanti. La legge italiana consente l’esercizio solo per i cittadini italiani che risiedono in uno Stato membro dell’Unione europea e quanti si trovano temporaneamente in un paese membro dell’UE per motivi di studio o lavoro.
E mentre l’Europa continua a legiferare anche per gli italiani fuori dai confini dell’Unione, i residenti extra-UE dovranno recarsi presso il loro Comune di iscrizione elettorale in Italia, ricevendo una cartolina avviso entro il ventesimo giorno dalla pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali, cosa che non ritualmente non avviene mai in tempo.
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