Green Pass per gli Italiani all’estero

La vaccinazione contro il COVID-19 ci permette ora di ricominciare a viaggiare. Nuove regole però si applicano per chi desidera spostarsi da un Paese ad un altro, fra cui periodi di quarantena e conferma di aver effettuato la vaccinazione.

Da molti mesi siamo intervenuti presso le autorità italiane per facilitare l’ingresso e la permanenza in Italia. Sono lieto di annunciare che le nostre richieste sono state accolte.

In moltissimi casi per entrare in Italia non è più necessario sottoporsi al periodo di isolamento fiduciario (quarantena) ed è stato permesso ai cittadini italiani iscritti all’AIRE che hanno fatto la prima dose del vaccino all’estero di ottenere la seconda dose del vaccino in Italia.

In Italia è stato introdotto un certificato denominato Green Pass, per accedere a luoghi chiusi (cinema, teatri, ristoranti, ecc.), per utilizzare mezzi di trasporto (aerei, treni, ecc.), per recarsi nel posto di lavoro e per svolgere molte altre attività. Gli italiani vaccinati all’estero in paesi extra Unione Europea, possono ottenere il green pass, una volta di ritorno in Italia. Così anche coloro che si sono ammalati di Covid all’estero e sono guariti.

Occorre recarsi presso le Aziende Sanitarie locali di competenza territoriale ed esibire il certificato vaccinale o quello di guarigione, con relativi documenti di identità.

Il certificato vaccinale rilasciato dall’Autorità Sanitaria estera deve riportare almeno i seguenti contenuti: dati identificativi del titolare, dati relativi al vaccino, date di somministrazione del vaccino e dati identificativi di chi ha rilasciato il certificato.

Per l’emissione della Green Pass sono validi al momento esclusivamente i seguenti vaccini approvati dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) e dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa): Comirnaty (Pfizer BioNtech); Spikevax (Moderna); Vaxzevria (AstraZeneca); Covid-19 Vaccine Janssen (Janssen-Johnson & Johnson).

È possibile ottenere il Green pass anche con un certificato di guarigione rilasciato dall’Autorità Sanitaria estera.

Anche questo deve riportare i dati identificativi del titolare e dell’ente che ha rilasciato il certificato, e le informazioni sull’infezione da Covid-19 con la data del primo tampone molecolare positivo.

Una volta che si è in possesso dei documenti, che devono essere in formato cartaceo e/o digitale, e devono essere redatti almeno in lingua inglese.

Nel caso di altra lingua dovranno essere accompagnati da una traduzione ed è necessario secondo lo Schema dell’ultimo Decreto del Presidente Consiglio dei Ministri (entrato in vigore l’8 ottobre 2021) collegarsi al sistema TS (Tessera Sanitaria), che acquisisce tramite apposito modulo online, reso disponibile sul portale nazionale della Piattaforma del Ministero della Sanità, i dati relativi alle vaccinazioni effettuate all’estero dai cittadini italiani e dai loro familiari conviventi.

Be the first to comment

Leave a Reply

Your email address will not be published.


*