Questa settimana ho ricevuto una strana email che riguarda una candidata alla prossime elezione per il Comites. Il pettegolezzo, senza mezzi termini, cerca di mettere in cattiva luce l’aspirate consigliera Comites…
Generalmente non faccio caso alle email non firmate o di gente che non conosco, ma questa mi ha incuriosito, perché da qualche parte avevo già sentito il nome ProtonMail, un servizio di posta elettronica elaborato da scienziati che hanno trascorso del tempo presso la struttura di ricerca del CERN, a Ginevra.
Questo gestore è un servizio email costituito in Svizzera e tutti i loro server si trovano in territorio svizzero.
Ciò significa che tutti i dati dell’utente sono protetti dalle rigide leggi svizzere sulla privacy… E cosa ci fa uno in Australia con la legge svizzera? Manda le FakeNews a me?
Controllando il sito della ProtonMail, mi informano che utilizzano la “crittografia end-to- end e la crittografia ad accesso zero per proteggere le e-mail”. Ciò significa che nemmeno loro possiamo decrittografare e leggere le tue e-mail. “Di conseguenza – continuano le descrizioni – le tue e-mail crittografate non possono essere condivise con terze parti”.
Fino a prova contrario io sono la “terza parte”, cioè quello che ha ricevuto di “girata” l’email spedita con tanta sicurezza ad un anonimo signore/a che ha pensato bene di condividerla con me, forse nella speranza che io
sia così imbecille da pubblicarla… o forse per aggraziarsi la mia collaborazione dimenticandosi poi di firmare.
Chi conosco io che proviene dalla Svizzera? Nessuno. Ma ovviamente essendo un’email così sicura, avrà fatto gola a qualcuno più vicino casa per lanciare il sasso e nascondere la mano… Me l’avesse mandata con gmail avrei senz’altro individuato il mittente, ma con il marchingegno svizzero, niente da fare. Così ho imparato che, oltre a fare gli orologi a cucù, gli svizzeri sono bravi anche a “crittografare”.
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