Le luci della facciata della Saint Mary’s Cathedral hanno chiamato l’intera città a rivivere il messaggio del Natale. Per quanti credono si tratta dell’incarnazione di un Dio che decide di farsi uomo per redimere il mondo dal peccato. Per quanti preferiscono rimanere fuori dal significato religioso il Natale può assumere un significato diverso.
Lo spiegava bene papa Wojtyla il 25 dicembre 1978: “Natale è la festa dell’uomo, uno come tanti miliardi e al contempo unico e irripetibile. Se celebriamo così solennemente la nascita di Gesù è per testimoniare che ogni uomo è qualcuno, unico e irripetibile, qualcuno chiamato con il proprio nome”. Non è azzardato dire che in fondo c’è una parte di questo “Gesù uomo” in ognuno di noi, se non fosse che malgrado la docilità di un bambino che nasce in una mangiatoia, migliaia di bambini innocenti ai nostri tempi continuano a soffrire la fame, la guerra e la violenza.
Faremo bene a sforzarci di capire quanta pace abbia bisogno il mondo a 2023 anni da quel magico Natale di Betlemme. Forse molta di più di allora. Questo Natale, quindi torniamo all’essenziale, a ciò che veramente conta nella vita.
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