Termimi aperti fino al 2027. La domanda di riacquisto si presenta al consolato.
Malgrado le critiche nell’impianto generale del decreto ius sanguinis, voluto – a quanto pare – su forte insistenza dei burocrati, con votazione definitiva alla Camera dei Deputati, il Parlamento italiano ha approvato una storica modifica alla legge sulla cittadinanza.
Per la prima volta dopo oltre 30 anni di attesa, sarà possibile per migliaia di ex cittadini italiani, emigrati all’estero e naturalizzati in altri Paesi, riacquistare la cittadinanza italiana grazie a una norma inserita nel cosiddetto Decreto Cittadinanza.
La nuova misura, apre una finestra temporale di due anni: dal 1 luglio 2025 al 31 dicembre 2027, durante la quale potranno presentare domanda di riacqusto tutti coloro che sono nati in Italia o vi hanno risieduto per almeno due anni consecutivi e che hanno perso la cittadinanza italiana per aver acquisito quella di un altro Stato prima del 1992.
La procedura sarà abbastanza semplice: basterà una dichiarazione presso il consolato, senza bisogno di recarsi fisicamente in Italia. La tassa prevista per la pratica è di 250 euro, come indicato nella nuova voce inserita nella tabella dei diritti consolari.
La decisione accoglie finalmente le richieste delle comunità italiane all’estero, soprattutto negli Stati Uniti, Canada e Australia, dove migliaia di oriundi avevano perduto il legame giuridico con l’Italia a causa delle leggi del passato, che prevedevano la perdita automatica della cittadinanza con la naturalizzazione straniera.
Con l’approvazione di questa norma, il legislatore interviene per la prima volta dopo oltre trent’anni sulla legge n. 91 del 1992, che regolamenta la cittadinanza italiana. Nel 1992, lo Stato italiano offrì a determinate categorie di ex cittadini la possibilità di riacquistare la cittadinanza italiana senza doversi recare fisicamente in Italia. In particolare, la legge stabiliva che coloro che avevano perso la cittadinanza in base alla legge del 1912, oppure per mancata opzione ai sensi della legge del 1983, potevano riacquistarla mediante una semplice dichiarazione entro due anni dall’entrata in vigore della nuova normativa.
Tuttavia, questa opportunità passò quasi inosservata, soprattutto tra gli italiani all’estero, a causa della scarsa pubblicità e della limitata informazione istituzionale, lasciando molti potenziali beneficiari all’oscuro della possibilità di tornare formalmente cittadini italiani.
Ora i termini sono nuovamente aperti per altri due anni, fino al 31 dicembre 2027. Per chi l’ha perduta, questo è il momento di recarsi al consolato e presentare la dichiarazione per riacquistare la cittadinanza italiana.
