… il terzo gode!
Finisce quasi sempre così, e questa volta chi gode è la Cina che, quatta quatta ha aspettato che i bellicosi Russi se ne andassero, che i belligeranti Americani si stancassero, per entrare in Afganistan e accaparrarsi il contratto per il petrolio locale.
I Talebani, infatti, dopo essersi liberati degli invasori, hanno firmato un lucrativo contratto con una compagnia cinese per estrarre petrolio dal bacino dell’Amu Darya, nel nord dell’Afghanistan. Secondo quanto reso noto dal governo dei talebani, l’accordo con la cinese Xinjiang Central Asia Petroleum and Gas Co è stato firmato a Kabul alla presenza del vice primo ministro talebano per gli Affari economici, Mullah Abdul Ghani Baradar, e dell’ambasciatore di Cina in Afghanistan, Wang Yu.
Secondo i termini del contratto, l’azienda cinese investirà fino a 150 milioni di dollari all’anno, che aumenteranno a 540 milioni di dollari in tre anni. “Il progetto fornisce direttamente opportunità di lavoro a 3.000 afgani”, afferma la dichiarazione. Quindi era il petrolio il vero motivo dell’invasione, russa prima e americana poi, non il filantropico bisogno di liberare dal burqa povere donne afgane come la propaganda occidentale cercava di farci credere.
E mentre all’est la guerra per il petrolio ucraino continua, la Cina ha trovato il sistema di raggirare amici e nemici… in pace.
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