Nemo Propheta in patria

di Giuseppe Arnò

Presidente ASIB (Associazione Stampa Italiana in Brasile)

“Nemo propheta in patria?” Non è esattamente il caso, ma saremmo tentati di dirlo! Il Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha conquistato il ruolo di terza carica dello Stato, un traguardo unico nella storia della Repubblica Italiana, grazie alla sua coerenza, integrità e abilità politica. L’Italia è passata da una fase di “non governo”, caratterizzata da esecutivi instabili e di breve durata, a un governo finalmente solido e duraturo. Tant’è!

Alcune promesse elettorali della Meloni sono state mantenute, come quelle relative al PNRR e alla riforma fiscale; altre sono in fase di attuazione o in attesa di concretizzarsi. Tuttavia, facendo un bilancio onesto, possiamo affermare che gli aspetti positivi hanno prevalso su quelli negativi. Non vogliamo essere banali, ma se la Meloni non riesce a mantenere tutte le promesse, dobbiamo ricordare che non ha di certo poteri straordinari per risolvere ogni problema con una bacchetta magica.

Sia chiaro: non ci rifacciamo alla parabola di Menenio Agrippa per convincere i suoi oppositori che la Meloni sia indispensabile per un buon governo anche perché, come affermava Nietzsche, “ciò che noi facciamo non viene mai compreso fino in fondo, ma soltanto lodato o biasimato”. Eppure, se in patria le lodi talvolta scarseggiano, dall’estero arrivano consensi e riconoscimenti: testate come il Financial Times, Le Figaro, The Economist, The New York Times, la Frankfurter Allgemeine Zeitung, Les Échos, Le Monde e Der Spiegel testimoniano un apprezzamento internazionale concreto.

Se davvero “Nemo propheta in patria”, noi italiani all’estero non possiamo restare a guardare. A prescindere dalle preferenze politiche, è giusto riconoscere chi ha contribuito a migliorare l’immagine dell’Italia nel mondo, trasformando il nostro Paese in un modello di convivenza pacifica e tutela dei diritti fondamentali.

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