Saper preparare la tavola

di Pino Forconi

Preparare una tavola per un pranzo o una cena quando si hanno degli invitati ha la sua importanza. Naturalmente non si vuole solo fare bella figura ma è anche dimostrare il piacere di avere amici o parenti a cena.   

Quindi è importante la disposizione delle stoviglie. Si legge ogni tanto su riviste, non di categoria, dove fanno vedere che molte persone si dilettano nel saper preparare una tavola, ma credetemi spesso non ne azzeccano una ben fatta. Prima di tutto bisogna conoscere il menu che sarà servito, perché è in base al menu che va imbandita la tavola (mise en place) detto alberghiero dove un buon maître d’hôtel tiene tutto in considerazione. 

Sicuramente avrete visto, in TV o su rotocalchi, le tante foto di queste immense tavolate da 30 / 60 o più posti per principesche cene, il fastoso dispiego di bicchieri e posate tutto in perfetta linea e ben squadrati, tavole contorniate da uno sciame di camerieri tutti in alta uniforme, senza meno cose da mille e una notte; ma torniamo a come preparare una semplice tavola per una simpatica cena, in occasioni dove il piacere sta anche nel fare quella bella figura che accennavo… Come già detto prima bisogna sapere che menu verrà servito per poter procedere alla preparazione della tavola.

Mia moglie ed io, anche se con semplici amici, ci teniamo che tutto sia perfetto. Purtroppo, a volte pur volendo preparare un pranzo dando anche un certo tocco di classe, le persone invitate apparentemente non comprendono determinati dettagli. Spesso mi son trovato in occasioni, dove mi sono cascate le braccia.

Andiamo per parti: Menu – Antipasto misto in assenza di pesce. Consommé di faraona con crostini. Ravioloni di ricotta alla salvia con tocco di crema al gusto di gorgonzola serviti alla lampada, sfiammati quindi caldi. Granatina di limone. Per separare i gusti al palato. Arista di maiale in crosta. Contorno di patatine novelle (non sbucciate) al forno cucinate con lo stesso intingolo dell’arista. Asparagi all’agro con spinaci al burro. Insalatina da taglio aromatizzata al sedano, menta e rucola. 

Nuovamente granatina di limone per togliere il gusto dell’arista. Cassata gelata alla siciliana. Misto di formaggi e gallette all’acqua. Composta di frutta mista ai frutti di bosco. (i formaggi vanno serviti sempre dopo la frutta) Caffè e liquori.

Vini: Un bianco non troppo secco con gli antipasti e il consommé. 10 gradi circa Un rosso corposo di 16-18 gradi. Tipo Amarone. Un porto per la frutta e gelato. Un rosso leggermente abboccato per i formaggi. Naturalmente la tavola preparata di conseguenza: Coltello e forchetta per gli antipasti. Media lunghezza Cucchiaio da brodo. Cucchiaino per le granatine. Coltello seghettato e forchetta per il maiale. Forchetta e piattino separato per l’insalata. Cucchiaino da gelato (tipo spatola) per la cassata. Cucchiaio da dessert per la composta di frutta. Coltello e forchetta da dessert per i formaggi.

Bicchieri: Mezza coppa per i vini bianchi. Coppa per i vini rossi. Tipo Balloon Bicchiere per l’acqua. Bicchierini da dessert per liquori e piccolo flute per i liquori secchi. I liquori e i caffè serviti in salotto. Bene, dopo tutta questa spiegazione e dopo aver fatto del mio meglio per rendere il pranzo un successo, mi trovo che i commensali hanno usato le stesse posate per tutti i tipi di portate senza contare i bicchieri dove hanno bevuto acqua, vino rosso e bianco in un miscuglio di bicchieri, strano che abbiano usato gli stessi bicchieri anche per il caffè. Non parliamo poi delle posate. Mi ricordo di una volta, dato che c’era del pesce e avendo messo a tavola le posate da pesce, mi chiesero a cosa servissero i coltelli a forma di spatola.

Conclusione: In un’era moderna come l’attuale dove prevale di più il Mac Donald che un buon pasto, la prossima volta forse sarà meglio che serva dei sandwich e Coca-Cola, farò più felici i commensali non mettendoli in imbarazzo per sapere se il coltello da pesce serva per il pesce o per stuccare le crepe di un muro.

Per molti potrebbe essere di poca importanza, ma questa è la mia generazione, quella passata, dove continuo a prepararmi la tavola con le posate e i bicchieri corretti. Dimenticavo, cosa mi dite di quelle persone che a fine mangiata si scoticano i denti come se stessero scavando alla ricerca di un tesoro, il tutto con il dovuto risucchio a pieno volume quando si è finalmente trovato l’ingombro tra i denti. Nota importante, i denti vanno scovolati tenendo bene aperta la bocca affinché tutti possano vedere il lavoro degli scavi come se stessero a teatro a scena aperta. Questo il galateo del buon vivere. Saluti e fateci due risate, ne vale la pena